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A cosa serve un holter cardiaco? Scopriamo insieme le caratteristiche di questo utile esame diagnostico.

Un Holter cardiaco è un dispositivo portatile che registra la tua attività cardiaca per un lungo periodo di tempo, generalmente tra le 24 e le 48 ore. Il dispositivo è composto da piccoli elettrodi che vengono attaccati alla pelle del torace e collegati a un registratore che viene indossato in una cintura o in una fascia intorno alla spalla. Lo strumento o è utile per individuare e valutare disturbi del ritmo cardiaco come la fibrillazione atriale, la tachicardia o la bradicardia. Inoltre, può aiutare a determinare se i farmaci per il cuore stanno funzionando correttamente e se sono necessari aggiustamenti del dosaggio.

Holter cardiaco, quando farlo?

L’holter cardiaco può essere indicato in molte situazioni diverse, ma in generale, viene prescritto quando un medico sospetta la presenza di un disturbo del ritmo cardiaco o quando un paziente presenta sintomi come palpitazioni, vertigini, svenimenti o sensazione di mancanza di respiro.

In particolare, l’holter cardiaco può essere utile per diagnosticare o valutare:

  • Fibrillazione atriale o altre aritmie cardiache
  • Tachicardia o bradicardia
  • Ischemia cardiaca
  • Efficacia dei farmaci per il cuore
  • Sintomi correlati allo stress o all’ansia

In generale, l’holter cardiaco è un esame diagnostico non invasivo e relativamente semplice che può essere eseguito in un ambulatorio medico.
In sintesi, se si sospetta la presenza di un disturbo del ritmo cardiaco o si manifestano sintomi come palpitazioni o svenimenti, si dovrebbe consultare il proprio medico che valuterà l’opportunità di prescrivere un Holter cardiaco per la diagnosi.

Cosa si vede con l’holter cardiaco?

L’holter cardiaco registra l’attività elettrica del cuore per un periodo prolungato, di solito 24-48 ore. Durante questo tempo, il dispositivo registra continuamente l’elettrocardiogramma (ECG) del paziente, che viene quindi analizzato da un medico specializzato per valutare eventuali anomalie del ritmo cardiaco. Inoltre, il paziente viene solitamente invitato a tenere un diario per registrare eventuali sintomi che si verificano durante il periodo di monitoraggio, come palpitazioni, vertigini o svenimenti. Questi sintomi possono aiutare il medico a correlare le eventuali anomalie dell’ECG registrate con i sintomi del paziente e a formulare una diagnosi più precisa.

Ci sono controindicazioni per l’holter cardiaco?

In generale, l’holter cardiaco è un esame sicuro e non invasivo che non presenta controindicazioni significative. Tuttavia, come per qualsiasi procedura medica, possono esserci alcune considerazioni importanti da tenere a mente.
Ad esempio, se il paziente ha una pelle molto sensibile, potrebbe sperimentare una leggera irritazione o arrossamento dove gli elettrodi sono attaccati alla pelle.
Inoltre, alcuni pazienti potrebbero sentirsi un po’ scomodi o restrittivi durante il periodo di monitoraggio a causa del registratore che viene indossato.

Ci sono alcune controindicazioni relative alla presenza di dispositivi elettronici nel corpo, come un pacemaker o un defibrillatore cardiaco impiantato, che possono interferire con il funzionamento del dispositivo Holter. In questi casi, il medico potrebbe optare per un tipo di monitoraggio cardiaco diverso.

In generale, è importante che il paziente informi il medico di tutti i farmaci che sta assumendo, compresi i farmaci da prescrizione, i farmaci da banco e gli integratori alimentari, poiché alcune sostanze possono influenzare la registrazione dei dati del Holter. Inoltre, il medico dovrebbe essere informato di eventuali allergie o reazioni avverse precedenti a dispositivi medici o adesivi.

Quanto tempo ci vuole per mettere l’Holter?

La procedura di applicazione dell’Holter cardiaco è generalmente semplice e veloce, e può richiedere dai 10 ai 30 minuti.

Prima di iniziare la procedura, il medico o il tecnico medico applicherà una serie di elettrodi adesivi sul torace del paziente. Questi elettrodi sono collegati a un registratore portatile che il paziente dovrà indossare durante l’intero periodo di monitoraggio. Durante l’applicazione degli elettrodi, il paziente viene solitamente invitato a rimanere immobile e a respirare normalmente per evitare di alterare i segnali dell’ECG. Inoltre, il paziente deve evitare di toccare o muovere il registratore portatile mentre viene applicato.

Una volta applicati gli elettrodi, il registratore portatile viene generalmente attivato e impostato dal medico o dal tecnico medico. Il paziente può quindi riprendere le sue attività quotidiane e mantenere un diario dei sintomi e delle attività che svolge durante il periodo di monitoraggio. Alla fine del periodo di monitoraggio, il paziente deve tornare dal medico o dal tecnico medico per rimuovere gli elettrodi e il registratore portatile. L’intero processo di rimozione degli elettrodi e del registratore portatile richiede solo pochi minuti.

In sintesi, la procedura di applicazione dell’Holter cardiaco può richiedere dai 10 ai 30 minuti e generalmente è semplice e indolore. Il periodo di monitoraggio può durare dalle 24 alle 48 ore o più, a seconda delle necessità del paziente e delle raccomandazioni del medico.

Ci sono linee guida o leggi in merito?

Le linee guida per l’utilizzo dell’Holter cardiaco sono state sviluppate da diverse organizzazioni professionali, tra cui la Società Europea di Cardiologia e la Società Italiana di Cardiologia. Queste linee guida forniscono raccomandazioni sulle indicazioni per l’utilizzo dell’Holter cardiaco, la durata del monitoraggio, l’interpretazione dei risultati e la gestione dei pazienti.

Inoltre, esistono anche leggi e normative che regolano l’utilizzo dell’Holter cardiaco, in modo da garantire la sicurezza e la qualità dell’esame. Ad esempio, in Italia l’utilizzo dell’Holter cardiaco è regolamentato dal Decreto Legislativo n. 46 del 24 febbraio 1997, che stabilisce le modalità di autorizzazione e di esecuzione degli esami diagnostici strumentali.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’utilizzo dell’Holter cardiaco e l’interpretazione dei risultati devono sempre essere eseguiti da personale medico specializzato, in base alle specifiche condizioni del paziente e alle raccomandazioni delle linee guida: per questo puoi affidarti al team di professionisti sanitari Cosmocare, anche solo per avere maggiori dettagli o avere risposte ai tuoi dubbi sull’holter cardiaco. 

 

 


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In Italia, sempre più famiglie decidono di assumere una badante convivente per assistere un parente anziano o disabile. Questa scelta è motivata dal desiderio di garantire una cura continua e personalizzata, evitando il ricovero in una struttura residenziale. Tuttavia, prima di prendere una decisione del genere, è importante conoscere i costi reali di una badante convivente.

Quanto costa una badante h24 con vitto e alloggio?

Il costo di una badante h24 con vitto e alloggio dipende da diversi fattori, come la zona geografica in cui si vive, l’esperienza e le qualifiche della badante stessa. In generale, il costo oscilla tra i 1.200 e i 2.000 euro al mese.
È importante sottolineare che il vitto e l’alloggio sono considerati parte del compenso della badante, e devono essere inclusi nel contratto di lavoro. In questo modo, si evita qualsiasi forma di sfruttamento o di abuso nei confronti della badante.

Quanto costa una badante h24 al mese?

Il costo di una badante h24 al mese può variare a seconda della zona geografica e delle qualifiche della badante stessa. In media, si può stimare un costo di circa 1.800-2.500 euro al mese.
Tuttavia, è importante considerare che questo costo può aumentare se la badante ha bisogno di assistenza sanitaria o di altre spese straordinarie. Inoltre, è possibile ridurre i costi assumendo una badante con meno esperienza o affidandosi a una cooperativa di assistenza domiciliare.

Assumere una badante convivente può comportare dunque anche dei costi nascosti che vanno considerati prima di prendere una decisione. Di seguito sono elencati alcuni dei costi nascosti più comuni:

  1. Tasse e contributi: assumere una badante convivente significa diventare datore di lavoro e quindi essere tenuti al pagamento di tasse e contributi INPS e INAIL. Questi costi possono rappresentare una voce di spesa significativa e devono essere calcolati attentamente.
  2. Assicurazione: è importante stipulare una polizza assicurativa per la badante convivente, che copra eventuali incidenti sul lavoro o danni a terzi. Questo costo deve essere considerato nell’elaborazione del budget.
  3. Spese straordinarie: se la badante convivente ha bisogno di assistenza medica o di altre spese straordinarie, queste vanno a carico del datore di lavoro. È importante prevedere un fondo di emergenza per coprire eventuali spese impreviste.
  4. Gestione delle ferie e dei permessi: come ogni lavoratore dipendente, anche la badante convivente ha diritto a ferie e permessi. Questi vanno gestiti dal datore di lavoro e possono comportare dei costi aggiuntivi.
  5. Sostituzione della badante: se la badante convivente si ammala o deve assentarsi per motivi personali, è necessario trovare una sostituta. Questo può comportare dei costi aggiuntivi, come il pagamento della nuova badante o la gestione della casa durante l’assenza della badante convivente.

In sintesi, assumere una badante convivente comporta non solo il costo del suo stipendio e delle spese quotidiane, ma anche una serie di costi nascosti che vanno considerati attentamente prima di prendere una decisione. È importante elaborare un budget dettagliato che tenga conto di tutte le voci di spesa, in modo da evitare sorprese e problemi finanziari a lungo termine.

Un’alternativa sicuramente più definita è quella dei servizi domiciliari a ora che comprendono una vasta gamma di attività, come l’aiuto nelle attività quotidiane (vestirsi, mangiare, fare la doccia), la somministrazione dei farmaci, la gestione delle terapie e delle cure mediche, la pulizia della casa e il supporto psicologico e relazionale, che garantiscono un rapporto meno complesso e una gestione più efficace della situazione.


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Se stai cercando di assistere una persona anziana, ci sono alcune cose che puoi fare per aiutarla a mantenere una vita indipendente e soddisfacente:

  1. Offri supporto nell’esecuzione di attività quotidiane: potresti aiutare la persona con il vestirsi, il trucco e altre attività simili.
  2. Assicurati che la persona abbia un’alimentazione sana e beva molti liquidi: una dieta equilibrata e l’idratazione adeguata possono aiutare a mantenere la forza e l’energia.
  3. Offri supporto emotivo: ascolta e parla dei sentimenti della persona, e cerca di creare un ambiente accogliente e rilassante.
  4. Mantieni un ambiente sicuro: assicurati che la casa sia sicura e accessibile, con eventuali adattamenti necessari per la mobilità della persona.
  5. Trova modi per mantenere attiva la persona: fare esercizio e partecipare a attività sociali può aiutare a mantenere la forza fisica e il benessere mentale.
  6. Assicurati che la persona prenda regolarmente i farmaci prescritti dal medico: questi possono aiutare a gestire eventuali condizioni mediche e mantenere la salute generale.
  7. Cerca risorse per aiutare la persona a gestire le proprie esigenze: ci sono servizi di assistenza a domicilio, organizzazioni di supporto e altre risorse disponibili per aiutare a prendersi cura della persona anziana.

In quest’ultimo caso e se hai bisogno di assistenza qualificata e strutturata, puoi contattarci!


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Il morbo di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce la memoria, il pensiero e il comportamento. Se stai cercando di assistere qualcuno che soffre di questa patologia, ci sono alcune cose che puoi fare per aiutarlo a gestire i sintomi e a vivere una vita il più normale possibile:

  1. Offri supporto nell’esecuzione di attività quotidiane: la persona potrebbe avere difficoltà a fare determinate cose da sola, quindi potresti aiutarla con il vestirsi, il trucco e altre attività simili.
  2. Assicurati che la persona prenda regolarmente i farmaci prescritti dal medico: questi possono aiutare a gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia.
  3. Mantieni un ambiente familiare e sicuro: cerca di creare un ambiente stabile e prevedibile, con segnali visivi e verbali chiari per aiutare la persona a orientarsi.
  4. Mantieni una routine: cerca di mantenere una routine quotidiana per aiutare la persona a gestire le attività e a sentirsi più sicura.
  5. Parla con il medico o il terapista della persona per scoprire quali esercizi o terapie possono aiutare a gestire i sintomi: ad esempio, esercizi di memoria o terapia occupazionale possono essere utili per mantenere le capacità cognitive della persona.
  6. Offri supporto emotivo: la malattia di Alzheimer può essere difficile da gestire emotivamente, quindi è importante essere presenti e disponibili per ascoltare e parlare dei sentimenti della persona.
  7. Cerca risorse per aiutare la persona a gestire la malattia: ci sono organizzazioni di supporto, gruppi di sostegno e servizi di assistenza a domicilio che possono aiutare a gestire la malattia di Alzheimer e migliorare la qualità della vita della persona.

In quest’ultimo caso e se hai bisogno di assistenza qualificata e strutturata, puoi contattarci!


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Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa cronica che colpisce il sistema nervoso e può causare sintomi quali tremore, rigidità muscolare, difficoltà di movimento e alterazioni del linguaggio e del sonno. Se stai cercando di assistere qualcuno che soffre di questa patologia, ci sono alcune cose che puoi fare per aiutarlo a gestire i sintomi e a vivere una vita il più normale possibile:

  1. Assicurati che la persona prenda regolarmente i farmaci prescritti dal medico: questi possono aiutare a gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia.
  2. Offri supporto nell’esecuzione di attività quotidiane: la persona potrebbe avere difficoltà a fare determinate cose da sola, quindi potresti aiutarla con il vestirsi, il trucco e altre attività simili.
  3. Parla con il medico o il terapista della persona per scoprire quali esercizi o terapie possono aiutare a gestire i sintomi: ad esempio, esercizi di rafforzamento muscolare o terapia occupazionale possono essere utili per gestire la rigidità muscolare.
  4. Assicurati che la persona abbia un’alimentazione equilibrata e beva molti liquidi: una dieta sana e l’idratazione adeguata possono aiutare a gestire i sintomi e mantenere la forza e l’energia.
  5. Offri supporto emotivo: la malattia di Parkinson può essere difficile da gestire emotivamente, quindi è importante essere presenti e disponibili per ascoltare e parlare dei sentimenti della persona.
  6. Trova modi per mantenere attiva la persona: fare esercizio e partecipare a attività sociali può aiutare a mantenere la forza fisica e il benessere mentale.
  7. Cerca risorse per aiutare la persona a gestire la malattia: ci sono organizzazioni di supporto, gruppi di sostegno e servizi di assistenza a domicilio che possono aiutare a gestire la malattia di Parkinson e migliorare la qualità della vita della persona.

In quest’ultimo caso e se hai bisogno di assistenza qualificata e strutturata, puoi contattarci!


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Servizi di assistenza e supporto domiciliare per persone colpite da ictus cerebrale

Ictus è un termine latino che significa “colpo” (in inglese stroke). Insorge, infatti, in maniera improvvisa: una persona in pieno benessere può accusare sintomi tipici che possono essere transitori, restare costanti o peggiorare nelle ore successive. Quando si verifica un’interruzione dell’apporto di sangue ossigenato oppure uno stravaso di sangue in un’area dell’encefalo, si determina la morte delle cellule nervose di quell’area. Di conseguenza, le funzioni neurologiche controllate da quell’area (che possono riguardare il movimento di un braccio o di una gamba, il linguaggio, la vista, l’udito, l’equilibrio o altro) vengono perse.

Una condizione invalidante e che mette in gioco il supporto e l’aiuto di una molteplicità di professionisti ma anche il sostegno dell’intera famiglia del malato. Siamo fortemente convinti della necessità, infatti, di una azione sinergica e coordinata tra tutti questi soggetti quale condizione decisiva per il maggior benessere possibile per il malato.

Anche per questo abbiamo pensato ad un Programma Riabilitativo Integrato per i persone colpite da Ictus che va proprio in questa direzione: medico curante, operatore socio-assistenziale, l’educatore, lo psicologo. sono tutte figure che a vario titolo intervengono nel sostegno al malato e alla famiglia. E i nostri servizi di assistenza vanno proprio in questa direzione e prevedono il coinvolgimento attivo di tali professionisti perché ciascuno svolge un ruolo cruciale nell‘aiuto a una persona colpita da Ictus. 

Come vedete, tanti sono i ruoli e le azioni che possono essere messe in campo nell’l’assistenza al paziente.

Questo perché l’ictus è potenzialmente molto invalidante e le disabilità dipendono da quale area del cervello è stata danneggiata. Generalmente l’ictus può causare 5 tipi di disabilità:

  1. Limitazione funzionale con disturbo del movimento e difficoltà deambulatoria
  2. Deficit della sensibilità
  3. Problemi di linguaggio (uso e comprensione della parola) e della deglutizione
  4. Problemi di memoria
  5. Disturbi emotivi (come ansia, paura, rabbia, tristezza)

La riabilitazione dopo un ictus mira a preservare o a migliorare il range del movimento, la forza muscolare, la funzione intestinale e vescicale e l’abilità funzionale e cognitiva. I programmi specifici si basano sulla situazione sociale del paziente, sulla possibilità di imparare abilità, sulla motivazione e sulle capacità di affrontare le difficoltà. Un ictus che compromette la comprensione spesso rende molto problematica la riabilitazione.

In cosa consiste la nostra assistenza domiciliare

Occorre certamente apportare alcune modifiche all’abitazione:

  • devono essere avviate immediatamente misure preventive per alcune complicanze (p. es., ulcere da pressione). A tal proposito si veda Lesioni da decubito – Prevenzione;
  • è molto importante riguadagnare la capacità di scendere dal letto e trasferirsi senza rischi e indipendentemente su una sedia, normale o a rotelle. A tal proposito si veda Montascale di ultima generazione;

Nonché attivare alcuni servizi volti alla gestione della quotidianità e a preservare/recuperare per quanto possibile le abilità residue:

  • Assistenza di base: aiuto nel disbrigo di compiti della vita di tutti i giorni (mangiare, igiene personale ecc.) – Assistenza di base qualificata;
  • Fisioterapia: terapia dei movimenti, esercizi per migliorare la forza e la coordinazione, per la deambulazione e istruzione sull’uso dei mezzi ausiliari (deambulatore, sedia a rotelle) – Riabilitazione motoria e fisioterapia;
  • Ergoterapia: esercizi per le attività della vita quotidiana, per esempio vestirsi, mangiare, svolgere l’igiene personale, far la spesa, sbrigare lavori domestici, usare correttamente i mezzi ausiliari ecc. – Assistenza educativa e animazione;
  • Logopedia: esercizi per curare disturbi del linguaggio, dell’articolazione delle parole e della voce, disturbi della deglutizione, problemi nel leggere e nello scrivere – Logopedia e comunicazione;
  • Neuropsicologia: accertamento di disturbi della percezione e della memoria, esercizi per migliorare la memoria, la percezione e la concentrazione – Percorsi psicologici domiciliari;
  • Consulenza dietetica: informazioni su un’alimentazione equilibrata, accertamento di esigenze alimentari particolari – Consulto con biologo nutrizionista;
  • Terapie creative: musica, pittura, ceramica o tessitura per promuovere le capacità pratiche, la concentrazione e per rilassarsi –Assistenza educativa e animazione;

 

Non esitare a contattarci per conoscere meglio il nostro metodo e avere informazioni su come procedere.


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Servizi di assistenza e supporto domiciliare per pazienti con Alzheimer

.Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza, un termine generale che si riferisce alla perdita di memoria e di altre abilità intellettuali talmente grave da interferire con la vita quotidiana. Il morbo di Alzheimer rappresenta il 50-80% dei casi di demenza.

Una condizione invalidante e che mette in gioco il supporto e l’aiuto di una molteplicità di professionisti ma anche il sostegno dell’intera famiglia del malato. Siamo fortemente convinti della necessità, infatti, di una azione sinergica e coordinata tra tutti questi soggetti quale condizione decisiva per il maggior benessere possibile per il malato.

Anche per questo abbiamo pensato ad un Programma Riabilitativo Integrato per i malati di Alzheimer che va proprio in questa direzione: medico curante, operatore socio-assistenziale, l’educatore, lo psicologo. sono tutte figure che a vario titolo intervengono nel sostegno al malato e alla famiglia. E i nostri servizi di assistenza vanno proprio in questa direzione e prevedono il coinvolgimento attivo di tali professionisti perché ciascuno svolge un ruolo cruciale nell‘aiuto a una persona malata di Alzheimer: l’esercizio fisico, ad esempio, da svolgere anche a casa, rappresenta un momento importante per la gestione corretta della malattia, così come lo sono lo svolgimento di esercizi per una corretta deambulazione.

Come vedete, tanti sono i ruoli e le azioni che possono essere messe in campo nell’l’assistenza al paziente.

  • Il terapista occupazionale è chiamato a svolgere un ruolo nella valutazione e gestione dell’autonomia nelle attività di vita quotidiana quali l’alimentazione, le cure igieniche, il vestirsi, i trasferimenti e si occupa inoltre dei tutti gli ausili ritenuti necessari per migliorare l’autonomia e la gestione della casa – Assistenza educativa e animazione;
  • La figura dello psicologo è fondamentale per la famiglia dell’assistito per fornire, nella modalità più appropriata, informazioni circa l’inquadramento diagnostico, l’efficacia del trattamento farmacologico, la comprensione della situazione. Percorsi psicologici domiciliari;

E diverse sono le azioni di assistenza sanitaria per chi soffre di Alzheimer che offriamo

  • Assistenza di base: aiuto nel disbrigo di compiti della vita di tutti i giorni (mangiare, igiene personale ecc.) – Assistenza di base qualificata;
    • Igiene personale e abbigliamento – La persona malata può dimenticare di lavarsi, non rendersi conto di questa necessità o addirittura avere dimenticato le azioni da compiere. In questa situazione è importante rispettare la dignità della persona, senza forzarla. Ad esempio qualora la doccia crei disagio poiché talvolta il contatto con l’acqua provoca paura si può aiutare l’assistito lavandolo a pezzi eventualmente anche fuori dal bagno in modo da metterlo a suo agio. Per quel che concerne l’abbigliamento è importante ricordarsi le abitudini precedenti la malattia, in quanto, un rifiuto può essere generato proprio dalla scelta dei capi di abbigliamento
    • Gestione dell’incontinenza – La persona malata può perdere la capacità di riconoscere gli stimoli fisiologici, dimenticare dove siano i servizi igienici o come ci si debba comportare in questa situazione. I nostri operatori cercano di anticipare le necessità garantendo l’igiene dell’assistito.
    • Cucina e Alimentazione – È molto importante mettere in sicurezza l’ambiente cucina eliminando i possibili fattori di rischio (fornelli, forno, coltelli, forbici, ecc…). Servire una porzione di cibo alla volta può favorire l’autonomia del malato durante i pasti, il quale altrimenti potrebbe sentirsi confuso o manifestare ansia e agitazione. I nostri operatori rispettano tempi e modi di mangiare dell’assistito.
    • Problematiche legate al sonno – Il malato può agitarsi durante la notte. È frequente che il ritmo sonno-veglia si modifichi con l’evolvere della malattia. E’ consigliabile favorire le attività durante il giorno ed aiutarlo a rilassarsi prima di andare a letto, assicurarsi se possibile che, prima di coricarsi non via sia la necessità di andare al bagno.

Non esitare a contattarci per conoscere meglio il nostro metodo e avere informazioni su come procedere.


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Servizi di assistenza e supporto domiciliare per pazienti con morbo di Parkinson

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. La malattia fa parte di un gruppo di patologie definite “Disordini del Movimento” e tra queste è la più frequente.

Una condizione invalidante e che mette in gioco il supporto e l’aiuto di una molteplicità di professionisti ma anche il sostegno dell’intera famiglia del malato. Siamo fortemente convinti della necessità, infatti, di una azione sinergica e coordinata tra tutti questi soggetti quale condizione decisiva per il maggior benessere possibile per il malato.

Anche per questo abbiamo pensato ad un Programma Riabilitativo Integrato per i malati di Parkinson che va proprio in questa direzione: medico curante, neurologo, infermiere, fisioterapista, logopedista, educatore o terapista, sono tutte figure che a vario titolo intervengono nel sostegno al malato e alla famiglia. E i nostri servizi di assistenza vanno proprio in questa direzione e prevedono il coinvolgimento attivo di tali professionisti perché ciascuno svolge un ruolo cruciale nell‘aiuto a una persona malata di Parkinson: l’esercizio fisico, ad esempio, da svolgere anche a casa, rappresenta un momento importante per la gestione corretta della malattia, così come lo sono lo svolgimento di esercizi per una corretta deambulazione.

Come vedete, tanti sono i ruoli e le azioni che possono essere messe in campo nell’l’assistenza al paziente.

  • Agli infermieri  viene richiesto di svolgere un ruolo di informazione, sorveglianza, supporto per il malato ed il caregiver oltre che un ruolo di monitoraggio e gestione della terapia farmacologica, dei suoi possibili effetti collaterali (discinesie, allucinazioni ecc), al monitoraggio e controllo della regolarità degli sfinteri, della pressione arteriosa, della qualità del sonno, della dieta e della capacità di alimentarsi.
  • Al terapista della riabilitazione è richiesto un intervento volto al miglioramento delle capacità funzionali nelle attività di vita quotidiana con particolare attenzione alla mobilità, agendo sul miglioramento della deambulazione e del freezing, dell’equilibrio e dei disturbi posturali, il range articolare e la forza muscolare oltre che agendo sulla respirazione ed il rilassamento. – Riabilitazione motoria e fisioterapia;
  • Il terapista occupazionale è chiamato a svolgere un ruolo nella valutazione e gestione dell’autonomia nelle attività di vita quotidiana quali l’alimentazione, le cure igieniche, il vestirsi, i trasferimenti e si occupa inoltre dei tutti gli ausili ritenuti necessari per migliorare l’autonomia e la gestione della casa valutandone eventuali adeguamenti strutturali; addestra il paziente all’uso di protesi e lavora insieme all’assistente sociale per valutarne le capacità lavorative ed occupazionali residue. Assistenza educativa e animazione;
  • La principale attività del logopedista è volta al miglioramento della respirazione, fonazione e deglutizione lavorando sul volume ed il tono vocale, sulla prosodia e l’intellegibilità dell’eloquio. La valutazione dei disturbi della deglutizione risulta inoltre di importanza cardinale nelle fasi avanzate di malattia quando l’addestramento del paziente e dei familiari all’uso di posture corrette da tenere durante l’alimentazione oltre che l’adeguamento del vitto possono ridurre in modo significativo i fenomeni di ab-ingestis che costituiscono causa di infezioni polmonari o di soffocamento. Logopedia e comunicazione;
  • La figura dello psicologo è fondamentale per la famiglia dell’assistito per fornire, nella modalità più appropriata, informazioni circa l’inquadramento diagnostico, l’efficacia del trattamento farmacologico, la comprensione della situazione. Percorsi psicologici domiciliari;

Non esitare a contattarci per conoscere meglio il nostro metodo e avere informazioni su come procedere.


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Siamo specializzati in progetti di assistenza domiciliare in Toscana

Da molti anni, infatti, collaboriamo come diverse realtà del territorio per costruire e garantire servizi di assistenza domiciliare anche integrata su tutto il territorio toscano.
Il punto di forza è l’esperienza ventennale, il forte radicamento sul territorio e la collaborazione fattiva e consolidata con importanti centri della salute, tra cui:

  • Società della Salute Pratese
  • Società della Salute Pistoiese
  • Zona Distretto Versilia
  • Società della Salute Valdinievole
  • Società della Salute Valdera
  • Società della Salute Pisana
  • Zona Distretto Livorno
  • Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa
  • Zona Distretto Piana di Lucca

Grazie a questi fattori, negli anni abbiamo messo in piedi attività e progetti SaD (Servizio di Assistenza Domiciliare) e ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) anche con importanti livelli di complessità.

Servizi per la cura e il benessere della persona

Nello specifico, offriamo i seguiti servizi di

  • igiene personale
  • mantenimento del benessere psicofisico
  • supporto nell’alimentazione
  • socializzazione
  • supporto per il disbrigo pratiche o accompagnamento presso servizi

Per qualsiasi altra informazione, compila il form qui sotto oppure contattaci ad una delle nostre sedi.

 

 


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Elettrocardiogramma: come farlo e dove farlo in Toscana?

Partiamo con il dire cosa è un elettrocardiogramma: “l’elettrocardiogramma (ECG) è un esame diagnostico di facile esecuzione, che prevede l’utilizzo di uno strumento capace di registrare e riportare graficamente il ritmo e l’attività elettrica del cuore.

Tramite dei sensori (elettrodi), posizionati sulla pelle a livello delle braccia, delle gambe e del torace, i segnali elettrici prodotti dal cuore ad ogni battito sono captati e registrati da una macchina, l’elettrocardiografo, che li trasforma in un tracciato visibile su un supporto elettronico (video) o cartaceo; alcuni elettrocardiografi forniscono anche il risultato (referto) dell’esame. Esso, tuttavia, deve essere sempre controllato dal medico per verificare che non vi siano irregolarità.

L’ECG può essere richiesto dal medico di famiglia, dal cardiologo o da altri specialisti che sospettino la presenza di un problema a livello cardiaco. Può essere prescritto dal medico dello sport prima di rilasciare il certificato di idoneità alla pratica sportiva a livello agonistico e non. In genere, è eseguito in ambulatori, pubblici o privati, o dal medico di base”.

Quando si esegue l’Elettrocardiogramma (ECG)?

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, può essere richiesto per approfondire disturbi che facciano sospettare una malattia del cuore come, ad esempio, un dolore al petto, battiti improvvisamente percepibili (palpitazioni), vertigini e difficoltà a respirare.

L’ECG può essere utile per individuare:

  • aritmie, si verificano quando il cuore batte troppo lentamente (bradicardia), troppo velocemente (tachicardia) o in modo irregolare
  • cardiopatia ischemica, compare quando l’afflusso di sangue al cuore è bloccato, o interrotto, a causa del restringimento dell’arteria coronaria per uno spasmo o per un’occlusione
  • infarto del miocardio, si verifica quando l’afflusso di sangue al cuore si interrompe improvvisamente
  • cardiomiopatie, consistono nell’ispessimento o nella dilatazione delle pareti del cuore

L’ECG può essere ripetuto per seguire l’evoluzione nel tempo delle malattie cardiovascolari, per verificare l’efficacia delle cure o per controllare gli eventuali effetti dannosi sul cuore di farmaci utilizzati per altre malattie.

Dove si esegue l’Elettrocardiogramma (ECG)?

In Toscana, in tutte le sedi Cosmocare puoi richiedere una visita cardiologica e/o esame diagnostico ECG: non esitare a contattarci per richiederci info su modalità, tempi e costi del servizio.


COSMOCARE
Società cooperativa sociale

P.IVA: 02215480506
Sede legale: Via Roma 120, 56025 Pontedera (PI)
PEC: cosmocare@pec.it